22/03/2014
Area di sosta Marcanta. A dimora i pioppi.
Nasce da un progetto del Comune di Papozze e di Slow Food Rovigo, per valorizzare il territorio e le sue strutture ricettive.
E’ stato recuperato una porzione di paesaggio, un angolo di marezzana sulla strada Marcanta sino a poco tempo area di sosta di un paio di autotreni che per inghippi burocratici sono rimasti lì per una ventina d’anni tanto che l’area ormai era diventata discarica che ospitava rifiuti di tutti i tipi. Un recupero avvenuto sfidando il patto di stabilità nel senso che tutto, a parte la presenza degli operai comunali, si svolge nello spirito del volontariato. A costo zero per le finanze pubbliche, questo è da chiarire e da sottolineare con decisione.
Fatta la bonifica, il 22 marzo sono state messe a dimora le piante grazie all’azione decisa del sindaco Diego Guolo, che ha operato anche materialmente, grazie ai mezzi forniti da Fortunato Guolo e ai volontari di Slow Food, capitanati da Gino Ferro.
Paolo Rigoni, responsabile biodiversità Slow Food Rovigo: “Abbiamo stati scelto i pioppi bianchi perché sin dall’antichità sono alberi della memoria luminosa; pioppi bianchi indigeni del Polesine e dei suoi numerosi corsi d’acqua; in pioppi bianchi si trasformarono le Eliadi che lungo il Po piangevano la morte di Fetonte. Ma il legame con la storia è ancor più stretto: i giovani pioppi sono statti divelti presso la Corte Palassasso, che era la delizia estense dove aveva lavorato anche Biagio Rossetti. Ebbe l’onore delle cronache nel maggio del 1452 quando accolse l’imperatore Federico III, ospite di Borso d’Este. “In quel palazzo eretto od ampliato da Borso, donato poscia all’amico suo Teofilo Calcagnini ed oggi non altrimenti esistente nel nome di un fondo rustico, l’imperatore cenò e pernottò”, scriveva F. A. Bocchi, ancora nel 1874. Si tratta del cosiddetto Palassasso, un tempo una delle delizie estensi, frequentata dalla miglior nobiltà ferrarese per scopo di caccia e di villeggiatura: il duca Ercole, la duchessa Eleonora, e i principini, Alfonso su tutti, futuro marito di Lucrezia Borgia, il Gonzaga di Mantova. E tanti altri”.
La messa a dimora è stato il primo passo. Ora saranno sistemate alcune panchine perchè diventi più confortevole.